Modello Aziendale moderno della SES Società Elettrica Sarda
(seconda parte) Segue da articolo precedente
Ma ritorniamo a Santa Caterina. La Società, a mio parere, ci teneva ai suoi dipendenti con un nuovo Modello Aziendale moderno teso a garantire benessere ai dipendenti e loro familiari, anche perché siamo nel dopoguerra e i tempi erano duri per tutti. Ai propri dipendenti forniva assistenza Sanitaria, le abitazioni ed una cooperativa “SACCADES”, senza fini di lucro perché gestita dagli stessi dipendenti. In questo spaccio si potevano acquistare generi alimentari e varie altre merci a pressoché prezzo di costo. Il pagamento veniva effettuato mediante una piccola trattenuta dallo stipendio. Inoltre era stata stipulata una convenzione con grosse ditte di Cagliari come Varese e Costa Marras ed anche per questi acquisti si tratteneva una piccola rata dallo stipendio. In Cooperativa spesso veniva venduto il pesce proveniente dalla peschiera naturalmente a costo molto basso. Era stata istituita la Befana aziendale e tutti i figli dei dipendenti la ricevevano fino ai quattordici anni. La mattina del sei gennaio era una festa ritrovarci tutti assieme per mostrare i nostri regali. La Società si occupava anche del benessere, infatti aveva istituito colonie marine e montane per i bambini che dopo un mese di vacanza, rientravano nelle loro case più forti e sani. Anche le famiglie, organizzate in turni, potevano trascorrere un mese di vacanza al Flumendosa. Per noi di Santa Caterina non si poneva il problema anzi durante l’estate arrivavano amici e parenti per la stagione balneare nella rinomata spiaggia del canale!! Era molto bello ritrovarci per raccontare ciascuno di noi le proprie esperienze scolastiche ecc. e divertirci tutti assieme.
Inoltre eravamo una bella grande famiglia e posso dire con sicurezza che ci sentivamo come dei fratelli in cui più grandi vegliavano sui più piccoli e non solo ma di questa famiglia faceva parte anche il personale della Centrale che in fondo ci avevano visto crescere. Per mia esperienza, vivere in Centrale mi faceva sentire protetta potevo uscire a qualsiasi ora in tutta sicurezza.
Nel Notiziario SES del 1958 appare un articolo che con orgoglio celebra la nascita del villaggio sulla piana di Ula Tirso: Villaggio Santa Chiara con le sue case, che non erano soltanto case ma dei veri propri villini moderni e dotati di ogni confort, con sue strade, con la sua Chiesa, col suo cinema. col suo Dopolavoro e il suo asilo-scuola e la sua bella piazza rallegrata dagli zampilli di una moderna fontanella. Penso che, purtroppo, laddove hanno vissuto dei dipendenti della Centrale del Tirso, sia ormai in triste abbandono e, in parte in mano ai vandali.
La Società inoltre ai dipendenti che raggiungevano i venticinque anni di servizio veniva conferita una medaglia d’argento e al raggiungimento dei trentacinque anni una d’oro
Nel 1954 era stata predisposta una festa nella Centrale del Tirso di cui ricorreva il trentesimo anniversario per il conferimento della medaglia d’argento per il compimento dei venticinque anni di servizio, ma a causa di uno sciopero la cerimonia non ebbe più luogo e il premio fu inviato a casa.
Il 4 novembre 1961 la Società festeggiò il cinquantennio della sua fondazione e volle farne partecipi tutti i dipendenti mandò una lettera a ciascuno con un dono e sottolineò che in quella ricorrenza per la prima volta la corrente prodotta dagli impianti del Taloro veniva immessa in rete.
Nel 1963 con una cerimonia svoltasi nel salone della Fiera Campionaria per la premiazione della fedeltà al lavoro e al progresso economico e sociale ben otto fra dirigenti e dipendenti della Società Elettrica Sarda ricevettero la medaglia d’oro e il diploma la cerimonia fu riportata dal Notiziario del marzo 1963.
A questo punto faccio le mie considerazioni , sono rimasta molto affezionata alla Società perché aldilà dei suoi difetti sicuramente aveva il pregio di riunire tutti i suoi dipendenti in una unica grande famiglia. Ho conosciuto personalmente anche alcuni dirigenti della Società Elettrica Sarda, perché periodicamente venivano in visita alla Centrale, in particolare ricordo l’ing. Giorgio Marini docente universitario di Fisica e tecnica e Macchine, persona squisita, che portò noi ragazzi in gita al Flumendosa dove ci vece visitare le dighe dandoci tante spiegazioni. Ormai sono trascorsi tantissimi anni da quel ventinove giugno eppure ne serbo ancora un bellissimo ricordo.
Società Elettrica Sarda Centrale di Santa Caterina
Che bel ricordo che mi hai dato di mio padre…. grazie
paolo marini
Buonasera sono una laureanda in archivistica e biblioteconomia della Sapienza di Roma, la mia tesi di laurea è incentrata sull’archivio Enel di Cagliari Angelo Omodeo, se fosse possibile vorrei farle alcune domande mi puó dire come posso fare a contattarla per favore? Grazie attendo sue notizie