Centrale di Santa Caterina e la città di Carbonia –
Torniamo indietro nel tempo: negli anni quaranta, Carbonia divenne la terza città della Sardegna per numero di abitanti, la cui storia è legata alla produzione del carbone Sulcis. Nel 1935 si costituì l’ACai (Azienda Carboni italiani) e si intensificarono le ricerche minerarie. Nel 18 dicembre del 1938 si inaugurò la città di Carbonia e intanto si dava grande impulso all’attività estrattiva. Vennero ultimati i lavori della miniera di Serbariu con i castelli gemelli metallici dei pozzi e la produzione di carbone sviluppò in modo vertiginoso. Siamo alle soglie del conflitto mondiale e per l’Italia stretta nella morsa dell’autarchia, il combustibile diveniva sempre più necessario nella tragica avventura della guerra. Si costruì il porto di S. Antioco da dove partiva il carbone destinato al continente e vari impianti e servizi e la Società Carbonifera Sarda invitò la S.E.S. a completare l’attrezzatura del Sulcis con una centrale a bocca di miniera per poter utilizzare il polverizzato ovvero un combustibile con potere calorico basso e con un’alta percentuale di zolfo e silice. La nuova centrale fu completata in tempi brevissimi . Nel 1939 fu inaugurata ed entrò in funzione l’indimenticabile Centrale di Santa Caterina nel comune di Palmas Suergiu (l’attuale S. Giovanni Suergiu) nei pressi del porto carbonifero di S. Antioco e fu il primo impianto a polverizzato in Italia che applicò e perfezionò le nuove tecniche .
Centrale di Santa Caterina e la città di Carbonia – foto gallery
Centrale di S. Caterina e la città di Carbonia. Si trattava per quei tempi di un impianto potente e all’avanguardia e i giornali di quel periodo diedero risalto all’avvenimento. Dalla miniera di Serbariu il carbone veniva caricato nei treni per poi essere trasportato a S. Caterina e al porto di S. Antioco per essere imbarcato per il continente. In questa avventura grande importanza ebbero le Ferrovie Meridionali Sarde che collegavano i centri del Sulcis e portavano il carbone caricato nei vagoni a traino dalla miniera di Serbariu alle destinazioni succitate. Carbonia per noi di Santa Caterina rappresentava la città per fare spese particolari .A Carbonia nasceva il primo grande magazzino P.T.B. (Per Tutte le Borse). Data la scarsità di mezzi ci si spostava a piedi o in bicicletta talvolta in treno o in littorina. Alla PTB si sostituì la UPIM ma la cittadina cresceva e si aprivano nuovi negozi di elettrodomestici, di ottica, di abbigliamento, eccetera. Molto importante fu l’istituzione del liceo classico e degli istituti per geometri e ragioneria per frequentare i quali avremmo dovuto andare a Cagliari, cosa che per alcuni ragazzi non sarebbe stato possibile. Col tempo parte dei treni e littorine venne sostituito con i pullman che rendevano più agevole raggiungere la città perché la stazione che era vicina alle miniere ma distava circa due Km dal centro abitato e questa era la distanza che dovevamo percorrere, noi studenti, ogni giorno con qualsiasi tempo ma questo non ci ha mai scoraggiato.