E la vita continua nella Centrale di Santa Caterina

E la vita continua nella Centrale di Santa Caterina

Dopo la fine della guerra, il generale americano che aveva diretto i bombardamenti aerei, si recò a Santa Caterina per conoscere quale organizzazione difensiva permetteva all’impianto di marciare nonostante le ripetute incursioni. Penso che l’unica spiegazione sia da ricercare nel coraggio e nell’abnegazione degli operai che non si arresero e lavorarono nonostante il pericolo, alle volte forse non c’era neanche il tempo di mettersi in salvo quando suonava l’allarme.
Quando andò via lasciò la sua jeep. Il capo centrale la fece sistemare ed era veramente bella. Noi ci abbiamo viaggiato più volte, in certe occasioni sostituiva il carrettino col vecchio asinello. Nelle Festività di Pasqua e Natale il capo centrale (sempre lui) ci metteva a disposizione la jeep per andare a Messa a S. Giovanni Suergiu e nessuno mancava all’appuntamento. Naturalmente veniva usata per accompagnare i guardiafili per il controllo delle linee.


Nel dopoguerra col piano degli aiuti per la ricostruzione (Piano Marshall) nel 1950 iniziò la costruzione del quarto gruppo e il potenziamento della centrale con la costruzione del quinto gruppo. Mentre si eseguivano i lavori noi continuavamo andare a fare i bagni nel canale. Fu allora che abbatterono le tre aste delle bandiere. Con la costruzione del quinto gruppo la centrale cambiò di poco il suo aspetto. Vennero innalzati i camini e il fumo non ci cadde più addosso e l’aria divenne più respirabile. Un pò di polverino continuava a cadere ma ormai non era più così asfissiante. anzi il fumo dei camini era utile per vedere da che parte tirava il vento.
Si costruirono anche nuove strutture per ospitare la falegnameria, l’officina, il magazzino, la cooperativa. Nella struttura appena ultimata quella che poi avrebbe ospitato il magazzino, sostò la Madonna Pellegrina e fu allestito l’altare. Fu un evento molto importante, infatti noi bambini di Santa Caterina ricevemmo la Prima Comunione la mattina e la sera, facemmo la Cresima , perché, dato l’evento era venuto anche il vescovo da Iglesias.
La zona cominciava a cambiare aspetto, davanti alla nostra palazzina si fecero delle aiole con le fontanelle e d’estate era una fantasia di colori, si ricoprivano di dalie, zinnie, cosmee oltre bellissime spalliere di rose. Nel mese di settembre fiorivano bei cespugli di settembrine e i nostri amici cominciavano a rientrare e con la fioritura delle ottobrine le vacanze erano finite e rincominciavano le scuole.
E la vita continua nella Centrale di Santa Caterina

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