la Società elettrica Sarda e il suo impegno per il sociale

La vita aziendale

Forse questo è un argomento di cui ho già parlato in diverse parti del mio racconto ma ora voglio sintetizzare tutto l’impegno che, a mio parere, la Società assumeva per assicurare ai suoi dipendenti sicurezza e serenità, predisponendo dei fondi anche di notevole entità con precise programmazioni. A quell’epoca (siamo nel 1961) la S.E.S. aveva oltre mille dipendenti ed era la tra le più importanti industrie della Sardegna, ma le grandi realizzazioni tecniche d’avanguardia non erano  sufficienti a far progredire l’azienda se non si fossero curate le relazioni umane e il clima nel quale si svolgeva il lavoro ( concetto molto importante messo in luce da studi sociologici in altre nazioni). Già dalla fine della guerra quando ci si avviava alla normalità ogni esperienza era un atto di coraggio da pionieri. Ma prima di allora esisteva una “Cassa Soccorso” per i dipendenti della S.E.S., costituita nel 1929. Nel 1948 assunse la denominazione di “Cassa Mutua Aziendale Malattie” (veniva chiamata comunemente “Cassa Malattia”) ampliando il suo campo di attività era estesa a tutti i dipendenti e loro familiari in tutto circa 2500 persone alle quali era assicurata assistenza medica generica e specialistica, ricoveri ospedalieri e le cure balneo termali. Inoltre essa concorreva alle spese sanitarie e concedeva sussidi per l’acquisto di apparecchi sanitari, esami clinici, protesi  e una illimitata assistenza farmaceutica e questo, sicuramente, era il settore che dava ai dipendenti dei vantaggi concreti e immediati. Non dimentichiamo l’aiuto dato alle famiglie per i ragazzi che per condizioni ambientali o perché distanti dalle scuole secondarie non avrebbero potuto proseguire gli studi dopo aver conseguito la licenza elementare. La S.E.S. istituì speciali borse di studio consistenti in posti gratuiti presso il Convitto Nazionale di Cagliari e la possibilità di frequentare corsi della scuola di avviamento professionale e dell’istituto tecnico industriale. I ragazzi più meritevoli, scelti in base ad una graduatoria, venivano messi in condizione di completare il ciclo di studi dalla licenza elementare al diploma di scuola superiore ( queste graduatorie veniva pubblicate nel  “Notiziario S.E.S. mensile aziendale) e per ciascuno di essi la Società provvedeva alle spese di mantenimento e di istruzione.  Gli studenti  che si iscrivevano all’università potevano avere una borsa di studio a patto che fossero in regola con gli esami e la media del ventotto ( non per vantarmi ma è stata assegnata anche alla sottoscritta). Ancora nel settore studi , dato l’alto costo dei libri di testo la Società , a chi ne faceva richiesta, anticipava tramite la Cooperativa, l’ importo dei libri mediante dei buoni di acquisto presso i librai convenzionati, usufruendo anche di uno sconto concesso dagli stessi librai, la cifra veniva restituita con piccole rate. La società, sempre tramite la S.A.C.C.A.D.E.S. ovvero la cooperativa di consumo, aveva stipulato convenzioni con importanti negozi di abbigliamento di Cagliari (Costa Marras, Castangia) dove appunto i dipendenti potevano acquistare e restituire  l’importo mensilmente a piccole rate.

la Società elettrica Sarda e il suo impegno  per il sociale – Foto Gallery

 

la Società elettrica Sarda e il suo impegno per il sociale – Costruzione e assegnazione unità abitative INA, IEEP e IACP fino al 1961

La S.E.S. creò per i figli dei dipendenti una splendida colonia montana che si affacciava sul lago dell’Alto Flumendosa. Le palazzine da sessanta posti letto erano situate a ben novecento metri sul livello del mare tra boschi e antiche querce sui primi contrafforti del Gennargentu. Ogni anno ben centoventi bambini da sei ai dodici anni  potevano trarre grande beneficio da un clima sano e dalle cure di assistenti attente e capaci. Altri duecento bambini trascorrevano le vacanze al mare. Erano stati creati anche due centri di villeggiatura per il personale. Uno sorgeva, come la colonia, sulle rive del lago dell’Alto Flumendosa ed era dotato di attrezzature sportive: campi da tennis, barche ecc. ogni anno si avvicendavano quaranta famiglie in turni di venti giorni. Un secondo centro di villeggiatura era stato creato ad Arbatax fra le famose rocce rosse in un piccolo golfo e comprendeva otto appartamenti per le famiglie e un alloggio collettivo per gli scapoli. Altra  importante iniziativa consisteva nell’assegnare  degli alloggi al maggior numero possibile di dipendenti. Siamo sempre nel 1961, fino ad allora erano stati costruiti ed assegnati trecentosettantuno appartamenti di cui 228 di proprietà della S.E.S.;  97 costruiti in base ai piani INA e IEEP, assegnati a riscatto al personale; 23 appartamenti dell’IACP dati in locazione; altri 23, costruiti e completati con contributi dell’azienda. Infine a tutti questi si debbono aggiungere gli alloggi costruiti per il personale delle centrali di produzione e nei principali centri di smistamento.

la Società elettrica Sarda e il suo impegno per il sociale – Creazione di servizi ricreativi e spacci aziendali (con convenzioni grandi Marchi)

Inoltre per garantire il benessere dei dipendenti era stata creata una cooperativa di consumo con lo spaccio centrale a Cagliari e altre dislocate nei vari cantieri di lavoro e tramite un sistema organizzativo particolare si era in grado di far arrivare, su richiesta, i generi di consumo in tutte le località, allo stesso prezzo dello spaccio centrale, la merce veniva pagata praticamente a prezzo di costo (infatti una parte degli oneri di esercizio era a carico della S.E.S. In vari cantieri della S.E.S. funzionavano centri ricreativi dotati televisori cinema e sale riunioni. Ancora ricordiamo che a Santa Gilla fu costruito un attrezzatissimo campo sportivo con annesso campo da tennis, da bocce ed una pista di pattinaggio ritenuta la migliore e forse l’unica in Sardegna. In occasione della Befana  venivano distribuiti più di mille pacchi dono ai figli dei dipendenti. Al circolo di Cagliari era annessa una biblioteca dotata di oltre milleduecento volumi tecnici, scientifici e di varia letteratura. Infine fu costituito un gruppo di anziani che riuniva i lavoratori alle dipendenze dell’azienda da almeno vent’anni. Al compimento del venticinquesimo e trentacinquesimo anno di anzianità  venivano consegnati  premi in danaro e medaglie ricordo d’argento e d’oro. Ecco perché ho sempre parlato della grande famiglia dell’Elettrica Sarda proprio per l’impegno che la Società metteva per il benessere dei suoi dipendenti e facendoli anche partecipi degli eventi della Società stessa ( vedi lettera e dono inviato a tutti i dipendenti in occasione dei primi (e purtroppo ultimi) cinquant’anni dell’azienda.

Fonte documentale e fotografica da “Mezzo secolo della S.E.S.

collegamento all’articolo sulla nascita della SES

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